Gli indocili
Gli Indocili è un lungometraggio documentario diretto da Ana Shametaj, prodotto da Ubulibri e Raicinema, sul processo di creazione di Teatro Valdoca.
Teatro Valdoca è una compagnia storica italiana nel panorama del teatro di ricerca, all'interno della quale molti del collettivo Kokoschka si sono formati. Hanno preso attivamente parte alla produzione Damon Arabsolgar, Anselmo Luisi, Piero Ramella, Ana Shametaj e Ondina Quadri; molti altri l'hanno sostenuta da vicino e lontano contribuendo con i loro punti di vista alla realizzazione del film.
SINOSSI
Un gruppo di 12 giovani interpreti trascorre 3 mesi di studio, prove, vita in comune in un teatro sulle alte colline romagnole. Quattro guide artistiche li condurranno in un percorso fatto di training fisico nei boschi, cori e canti polifonici, esercizi di silenzio, di attenzione, di memoria, di studio filosofico, secondo metodi che si rifanno ai maestri del passato. Ogni giorno la poetessa Mariangela Gualtieri scrive facendosi ispirare dalle ragazze e dai ragazzi, e cuce i versi addosso a ciascuno, pensando ai loro tratti salienti. Il gruppo di attori è allenato dal regista Cesare Ronconi a diventare un coro, un corpo unico e compatto in scena, al tempo stesso ogni ragazzo è spinto a penetrare nella propria solitudine. Il bosco invernale che circonda il teatro diventa il luogo dove ricercare la carica autentica per dire i versi, il labirinto da fronteggiare dove perdersi e trovare quello che si stava cercando. E’ il ritratto di una comunità che accade nella poesia, la lingua che dà voce al bisogno di una parola battagliera, chiarificatrice, esortatrice e comune, attraverso la quale incamminarsi in un’impresa epica, nel tentativo obbligato - per chi oggi ha vent’anni - di rifondazione della vita e dell’arte.
NOTE DI REGIA
Al centro del documentario vi è il tentativo di raccontare la poesia nel suo viaggio. Mariangela Gualtieri dà ai ragazzi delle parole precise, dense, concentrate e semplici: è il verso poetico appena nato, scritto proprio per loro. Cesare Ronconi fa un lavoro registico dove è un po' cuoco e un po' rabdomante: lui toglie dal singolo attore paure e egocentrismi in eccesso e allena allo stare in gruppo, curando gli altri dalla cucina alla filosofia di vita. Ogni attore arriva a un punto strano di se stesso, molto solo e molto in gruppo. Il modo di raccontare del documentario cambia man a mano che ciascuno dei ragazzi precipita in questa ricerca interiore, un'iniziazione poetica che parte dal perdersi nel bosco.
E' la storia di un'alchimia, che ha tutti i tratti dell'avventura: l'alchimia dell'indocilità, della resistenza. Lucidità e sensibilità, questo vuol dire essere indocili: fronteggiare con parole esatte e un giusto temperamento un sentimento generale di depotenziamento. Il ritorno al proprio corpo, alla cura di se stessi e dell'altro, l'improduttività e alla generosità, sono le circostanze esatte per fare un atto di resistenza e arrivare ad avere il coraggio di essere teneri, ingenui, e allo stesso tempo molto coscienti.
Entrare in un punto di vista che diventa un punto di vita, uno stadio di coscienza cognitiva che può scatenare un'azione collettiva irripetibile e indimenticabile, come uno stare insieme che vive l'assurda convinzione di poter gridare "io con un bacio rovescio un impero".
Festival
Trieste Film Festival - Corso Premio Salani - Official Competition 2019
Locarno Festival - L’immagine e la Parola - 2019
Asolo Art Film Festival - Official Selection 2019 Award - Best Film Gran Premio di Asolo Liff-Off Online - Official Competition 2019
ArtFIFA Montréal - Official Competition 2020
Proiezioni
Cineteca di Bologna Teatro Arboreto (Rimini)
Teatro Franco Parenti (Milano)
Apollo11 (Roma)
Anteprime
Cineteca di Bologna Teatro Arboreto (Rimini)
Teatro Franco Parenti (Milan)
Apollo11 (Rome)
Anteprime TV
Fuoriorario: cose (mai) viste - Rai3
Gli indocili
Gli Indocili è un lungometraggio documentario diretto da Ana Shametaj, prodotto da Ubulibri e Raicinema, sul processo di creazione di Teatro Valdoca.
Teatro Valdoca è una compagnia storica italiana nel panorama del teatro di ricerca, all'interno della quale molti del collettivo Kokoschka si sono formati. Hanno preso attivamente parte alla produzione Damon Arabsolgar, Anselmo Luisi, Piero Ramella, Ana Shametaj e Ondina Quadri; molti altri l'hanno sostenuta da vicino e lontano contribuendo con i loro punti di vista alla realizzazione del film.
SINOSSI
Un gruppo di 12 giovani interpreti trascorre 3 mesi di studio, prove, vita in comune in un teatro sulle alte colline romagnole. Quattro guide artistiche li condurranno in un percorso fatto di training fisico nei boschi, cori e canti polifonici, esercizi di silenzio, di attenzione, di memoria, di studio filosofico, secondo metodi che si rifanno ai maestri del passato. Ogni giorno la poetessa Mariangela Gualtieri scrive facendosi ispirare dalle ragazze e dai ragazzi, e cuce i versi addosso a ciascuno, pensando ai loro tratti salienti. Il gruppo di attori è allenato dal regista Cesare Ronconi a diventare un coro, un corpo unico e compatto in scena, al tempo stesso ogni ragazzo è spinto a penetrare nella propria solitudine. Il bosco invernale che circonda il teatro diventa il luogo dove ricercare la carica autentica per dire i versi, il labirinto da fronteggiare dove perdersi e trovare quello che si stava cercando. E’ il ritratto di una comunità che accade nella poesia, la lingua che dà voce al bisogno di una parola battagliera, chiarificatrice, esortatrice e comune, attraverso la quale incamminarsi in un’impresa epica, nel tentativo obbligato - per chi oggi ha vent’anni - di rifondazione della vita e dell’arte.
NOTE DI REGIA
Al centro del documentario vi è il tentativo di raccontare la poesia nel suo viaggio. Mariangela Gualtieri dà ai ragazzi delle parole precise, dense, concentrate e semplici: è il verso poetico appena nato, scritto proprio per loro. Cesare Ronconi fa un lavoro registico dove è un po' cuoco e un po' rabdomante: lui toglie dal singolo attore paure e egocentrismi in eccesso e allena allo stare in gruppo, curando gli altri dalla cucina alla filosofia di vita. Ogni attore arriva a un punto strano di se stesso, molto solo e molto in gruppo. Il modo di raccontare del documentario cambia man a mano che ciascuno dei ragazzi precipita in questa ricerca interiore, un'iniziazione poetica che parte dal perdersi nel bosco.
E' la storia di un'alchimia, che ha tutti i tratti dell'avventura: l'alchimia dell'indocilità, della resistenza. Lucidità e sensibilità, questo vuol dire essere indocili: fronteggiare con parole esatte e un giusto temperamento un sentimento generale di depotenziamento. Il ritorno al proprio corpo, alla cura di se stessi e dell'altro, l'improduttività e alla generosità, sono le circostanze esatte per fare un atto di resistenza e arrivare ad avere il coraggio di essere teneri, ingenui, e allo stesso tempo molto coscienti.
Entrare in un punto di vista che diventa un punto di vita, uno stadio di coscienza cognitiva che può scatenare un'azione collettiva irripetibile e indimenticabile, come uno stare insieme che vive l'assurda convinzione di poter gridare "io con un bacio rovescio un impero".
Festival
Trieste Film Festival - Corso Premio Salani - Official Competition 2019
Locarno Festival - L’immagine e la Parola - 2019
Asolo Art Film Festival - Official Selection 2019 Award - Best Film Gran Premio di Asolo Liff-Off Online - Official Competition 2019
ArtFIFA Montréal - Official Competition 2020
Proiezioni
Cineteca di Bologna Teatro Arboreto (Rimini)
Teatro Franco Parenti (Milano)
Apollo11 (Roma)
Anteprime
Cineteca di Bologna Teatro Arboreto (Rimini)
Teatro Franco Parenti (Milan)
Apollo11 (Rome)
Anteprime TV
Fuoriorario: cose (mai) viste - Rai3